LA
MORTE DI MOZART
La vita di Mozart fu
costellata da periodi di depressione e disperazione, esacerbati da una
affezione renale. Si dice che Costanza lo abbia assistito con grande cura in
questo periodo. Molte delle memorie che ci sono
pervenute su Mozart lo descrivono come un uomo capriccioso e di affetti
superficiali, ma non bisogna dimenticare che in gran parte furono scritte sulla
base di conoscenze epidermiche o puramente professionali; Mozart aveva una
famiglia e una cerchia ristretta di amici devoti ai quali a turno si dedicava
completamente. I sentimenti di Costanza sono ben rivelati da quanto scrisse
sull'album di Mozart nel giorno della sua morte
"Ciò che scrivesti su questa pagina al tuo amico, lo scrivo ora a te nella mia afflizione, amatissimo consorte. Mozart - indimenticabile per me e per l'Europa intera - ora sei in pace, per sempre in pace!!... All'una del mattino del 5 dicembre di quest'anno egli lascio, nel suo trentaseiesimo anno - ahimè, troppo rapidamente! - questo mondo buono ma ingrato! Oh, Dio! - Per otto anni fummo uniti dal più tenero legame, indissolubile quaggiù! - Oh! potessi presto riunirmi a te in eterno. La tua sventuratissima moglie Costanza Mozart nata Weber"
La morte prematura del compositore, sebbene non del tutto inattesa per i più attenti dei suoi contemporanei, colpì profondamente e afflisse coloro che gli erano più vicini. Era quasi inconcepibile che un talento come quello di Mozart potesse essere tacitato dalla morte a trentasei anni. Ancora oggi si fanno congetture sulle cause della sua precoce scomparsa.
"Ciò che scrivesti su questa pagina al tuo amico, lo scrivo ora a te nella mia afflizione, amatissimo consorte. Mozart - indimenticabile per me e per l'Europa intera - ora sei in pace, per sempre in pace!!... All'una del mattino del 5 dicembre di quest'anno egli lascio, nel suo trentaseiesimo anno - ahimè, troppo rapidamente! - questo mondo buono ma ingrato! Oh, Dio! - Per otto anni fummo uniti dal più tenero legame, indissolubile quaggiù! - Oh! potessi presto riunirmi a te in eterno. La tua sventuratissima moglie Costanza Mozart nata Weber"
La morte prematura del compositore, sebbene non del tutto inattesa per i più attenti dei suoi contemporanei, colpì profondamente e afflisse coloro che gli erano più vicini. Era quasi inconcepibile che un talento come quello di Mozart potesse essere tacitato dalla morte a trentasei anni. Ancora oggi si fanno congetture sulle cause della sua precoce scomparsa.
Costanza Weber Mozart
ASPETTO
FISICO
L'aspetto fisico di
Mozart pregiudicò il suo successo in età adulta; sebbene non fosse brutto, non colpiva nè era particolarmente
attraente. Era alto 152 centimetri, con una grande testa e un prominente naso
aquilino. Aveva grandi occhi azzurri e si ritiene che fosse un po' miope.
Secondo quanto riferisce il tenore irlandese Michael Kelly, aveva «una
capigliatura bionda, folta e bella»: evidentemente considerava questa la sua migliore
attrattiva e per la maggior parte del tempo teneva i capelli in ordine e
incipriati con eleganza. Gli piaceva portare parrucche, in armonia con la moda
del momento, e amava gli abiti costosi dai colori vivaci, soprattutto rossi.
L'udito
di Mozart era straordinariamente fino e gli consentiva di individuare i minimi
errori di intonazione. Aveva un'evidente deformazione dell'orecchio sinistro
che ancora oggi viene chiamata «orecchio di Mozart» ed è diffusamente descritta
nella letteratura medica (le «orecchie di Mozart», a quanto si sa, non sono
associate a un'anomalia interna - in particolare non ci sono collegamenti con
malattie renali - né, come si pensava una volta, sono collegate a un
eccezionale talento musicale).
immagine relativa ad un "orecchio di Mozart"
immagine relativa ad un "orecchio di Mozart"
LE MALATTIE
DI MOZART E LE LORO CONSEGUENZE
L'origine della
malattia finale di Mozart sta in una serie di infezioni infantili che avevano
colpito il giovane prodigio. Nel 1762, a sei anni, fu colto da una forte febbre
accompagnata da un esantema. Il suo corpo si coprì di dolorose pustole rosse
che, si disse, avevano le dimensioni di un kreutzer (una moneta di circa tre
centimetri di diametro). La sua infanzia fu caratterizzata da
ricorrenti attacchi di tonsillite streptococcica. Ne fu colpito due volte nel
1762 e ancora nel 1764 e nel 1765. Nel dicembre del 1762 lo colse una grave
poliartrite associata alla malattia; furono colpite anche le ginocchia, tanto
che a stento riusciva a stare in piedi. Si è ipotizzato che la malattia fosse
una febbre reumatica, ma potrebbe essere stata una precoce manifestazione della
sindrome di Henoch-Schönlein che, secondo Peter Davies, finì per costargli la
vita (entrambe le malattie sono una reazione auto-immune all'infezione
streptococcica della gola e sarebbero state relativamente comuni al tempo di
Mozart). Nel novembre del 1765 sia Mozart che la sorella furono colpiti da una
malattia febbrile mentre si trovavano all'Aja. Ricevette l'estrema unzione, ma contro ogni previsione si
riprese. Wolfgang restò malato per un mese, emaciato e disidratato; le sue
labbra persero la pelle tre volte e divennero dure e scure. È impossibile fare
una diagnosi sicura di questa malattia, ma la maggior parte dei medici
professionisti che si sono interessati alle malattie di Mozart sono propensi a
diagnosticare una febbre endemica tifoidea. Nel novembre 1766 Mozart ebbe una
recrudescenza di febbre e poliartrite; le ginocchia furono nuovamente colpite,
non riusciva a camminare né a muovere le dita dei piedi e le ginocchia. Nel
1767 contrasse il vaiolo a Olmütz durante un'epidemia. Fu gravemente malato per
tre settimane e Nannerl scrisse che la malattia aveva sfigurato il fratello.
Durante la convalescenza imparò a tirare di scherma. Nel gennaio del 1772 fu di
nuovo malato a Salisburgo, con un evidente ritorno di tonsillite streptococcica
cronica. Nell'agosto del 1784 Mozart fu un'altra volta gravemente ammalato. Il
23, mentre assisteva a un'opera di Paisiello a Vienna, sudò così tanto da
inzuppare gli abiti. Accusò inoltre coliche e vomito e rimase indisposto sino
alla fine di settembre. Leopold Mozart descrive la malattia del figlio come una
«febbre infiammatoria reumatica». La salute di Mozart si deteriorò
progressivamente dopo questa malattia. Fu seriamente malato nel 1787 e di nuovo
nel 1790, quando soffrì di dolori reumatici, mal di testa e mal di denti.
Ancora una volta c'e la prova (adenopatia cervicale) che era stata una forma
lieve di tonsillite a scatenare la malattia.
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Cause delle malattie di Mozart come sono state ipotizzate dai moderni storici della medicina | ||||||||||||||
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L'ULTIMO ANNO
DI MOZART
Erano stati molti a
notare il pallore e la debolezza di Mozart nei primi mesi del 1791. Il
compositore diventò incline alla depressione e a un comportamento paranoico.
Alcuni autori hanno ipotizzato che le sue mani grassocce e il viso gonfio
fossero collegati agli sviluppi dell'affezione renale. Malgrado la crescente
malinconia e il peggiorare del male, Mozart era straordinariamente produttivo
dal punto di vista musicale; faceva poche concessioni alla sua malattia e
dormiva spesso non più di quattro ore per notte. Si sa che mangiava poco e
beveva molto. Nella seconda metà del 1791 la sua salute peggiorò sensibilmente.
Divenne pallido e malaticcio, sempre più depresso, assillato da pensieri di
morte. Cominciò ad avere continui svenimenti e le sue caviglie si gonfiarono.
Lo stato emotivo fu ulteriormente aggravato quando uno «sconosciuto», che non
volle rivelare il suo nome, chiese in agosto a Mozart di comporre una Messa da
Requiem. L'episodio è una delle storie più famose nella letteratura su Mozart.
Lo sconosciuto era Anton Leitgeb, servitore del conte Franz Walsegg- Stuppach,
il quale voleva far passare per sua la Messa. Nella mente depressa e paranoica
del compositore, il visitatore divenne un messaggero di morte. Entro ottobre
Mozart aveva perso molto peso ed era già morto quando Leitgeb venne a prendere
il Requiem. La sua lunga malattia e meglio spiegata come insufficienza renale
cronica, forse complicata da ipertensione cerebrale. Probabilmente era anche
affetto da una grave forma di anemia.
MOZART FU
AVVELENATO?
www.ilportaledeltempo.it/?sezione=MI&art=avvelenamentomozart
www.focus.it/cultura/.../E_vero_che_Mozart_e_stato_avvelenato_C39.as...
www.ilportaledeltempo.it/?sezione=MI&art=avvelenamentomozart
www.focus.it/cultura/.../E_vero_che_Mozart_e_stato_avvelenato_C39.as...
Le teorie
sull'avvelenamento di Mozart si basano soprattutto sul rapporto causa-effetto.
Da un punto di vista medico sono superflue, in quanto le possibili cause
naturali della morte di Mozart sono moltissime. L'avvelenamento da mercurio è
il meno probabile, in quanto Mozart non presentava nessuno dei segni tipici del
mercurialismo cronico. L'acqua toffana (piombo) sarebbe più difficile da
escludere per i biografi, ma l'affollamento nella stanza di Mozart non avrebbe
lasciato molte occasioni al presunto avvelenatore. Le scarne relazioni di
Mozart con i fratelli massoni furono ingigantite da alcuni autori in modo da
fornire un movente all'avvelenamento, e lo stesso avvenne per le sue impre nei boudoir con le mogli di altri uomini!
Antonio Salieri |
IL FUNERALE
DI MOZART
Il 17 dicembre venne
celebrato un funerale di terza classe, del costo di 8 fiorini e 56 kreutzer,
una somma irrisoria. Il corpo di Mozart fu esposto nella casa dove era morto.
Venne poi trasportato nella cattedrale di Santo Stefano, dove fu benedetto
nella grande navata rinascimentale davanti a un pulpito segnato da una croce,
familiarmente chiamato Cappella del Crocifisso. Il funerale, estremamente
semplice, era il meno costoso tra quelli disponibili, ma non fu il funerale di
un povero. Dopo la benedizione, i corpi ammassati furono portati in una tomba
del cimitero di San Marco. Mozart fu sepolto in una fossa comune profonda 2,25
metri, insieme con i vicini del suo quartiere morti quel giorno. I cadaveri
vennero sepolti in due strati, ciascuno coperto da calce; la fossa fu poi
riaperta per seppellire un altro strato di cadaveri. Le tombe restarono senza
nome. Tra coloro che accompagnavano il funerale c'erano Süssmayr e Salieri.
Costanza non era presente, probabilmente a causa di una malattia (soffriva di
una dolorosa flebite) o della disperazione. Gli amici assistettero alla
benedizione del corpo, ma non accompagnarono Mozart quando fu portato insieme
agli altri defunti a San Marco attraverso il sobborgo della Landstrasse. Si
disse che non lo fecero a causa del cattivo tempo, ma recenti ricerche hanno
dimostrato che sebbene la giornata si presentasse nebbiosa, più tardi un
leggero vento da nord spazzò via la nebbia e rivelò un cielo sereno. La storia
degli accompagnatori scoraggiati dal maltempo è un tentativo di autori recenti
di smentire i primi commentatori, i quali parlarono di una crudele indifferenza
nei confronti del compositore. Ma non faceva parte delle convenzioni dell'epoca
accompagnare il corpo a una fossa comune. Il carattere di Mozart continua a
sfuggirci. Era un uomo riservato e i suoi biografi devono procedere a fatica
attraverso una mole di dicerie, testimonianze contraddittorie, insinuazioni,
scandali, per tracciare un ritratto realistico. La sua musica probabilmente ne
rivela il carattere meglio di quanto potrebbero mai fare gli schizzi
biografici, ostacolati come sono da scarsa documentazione e informazioni
insufficienti. La vita del compositore è stata usata come allegoria per
illustrare molti temi della condizione umana - compreso il ruolo della mano di
Dio nelle vicende terrene. Dopo duecento anni sembra che l'uomo non si sia
ancora rassegnato alla grande tragedia della morte di Mozart.
Vienna - St.Marxer Friedhof - Tomba di W.A.Mozart |
Giuliana, molto interessante il tuo post...mancano i files riferiti a un documento del tuo computer (pdf) i video e gli audio
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