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giovedì 23 gennaio 2014

1. Musarò Giuliana

MOZART: LA VITA DEL GENIO PRECOCE



Il nome
I nomi assegnati al piccolo Mozart furono:
·         Joannes Chrysostomus, perché il bambino nacque il 27 gennaio, giorno di san Giovanni Crisostomo
·         Wolfgangus (letteralmente: «camminare come un lupo»), nome del nonno materno, Wolfgang Nikolaus Pertl (1667 - 1724).
·         Theophilus, nome del padrino, Johann Theophilus Pergmayr, commerciante e consigliere civico.
La Vita
Il padre Leopold chiamava familiarmente suo figlio Wolferl. Il nome Amadeus è la traduzione latina del greco Theophilus, cioè «colui che ama Dio» o anche «colui che è amato da Dio»,; successivamente (dal 1771) fu chiamato anche Amadè. Nei primi anni il padre usò inoltre, in alcune lettere, la versione tedesca del nome, ossia Gottlieb. Sembra che Mozart patisse una certa insofferenza per la desinenza '-us' apposta alla fine dei suoi nomi, tanto che a volte si firmava con enfasi scherzosa: Wolfgangus Amadeus Mozartus.


sonata violino in D maior



                                                



La vita
La nascita e la famiglia
Il piccolo Mozart in un ritratto.
Wolfgang Amadeus Mozart nacque al numero 9 di Getreidegasse a Salisburgo, capitale dell'arcivescovato di Salisburgo, all'epoca territorio sovrano appartenente al Sacro Romano Impero nel Circolo Bavarese. Wolfgang fu battezzato il giorno dopo la sua nascita presso la cattedrale di San Ruperto.
La notizia della nascita di Wolfgang venne data dal padre Leopold in una lettera del 9 febbraio 1756 a un amico di Augusta, Johann Jakob Lotter:
« Ti informo che il 27 gennaio, alle otto della sera, la mia cara moglie ha dato felicemente alla luce un bambino. Si era dovuta rimuovere la placenta e perciò ella era estremamente debole. Ora invece, grazie a Dio, sia il bimbo che la madre stanno bene. Il bambino si chiama Joannes Chrysostomus, Wolfgang, Gottlieb »
I genitori di Wolfgang avevano quasi la stessa età (la madre differiva dal marito di un solo anno) ed erano personaggi attivi dell'epoca: il padre Leopold, compositore e insegnante di musica ricopriva l'incarico di vice Kapellmeister] presso la corte dell'arcivescovo Anton von Firmian; la madre Anna Maria Pertl[ (17201778) era figlia di un prefetto.
Dei sette figli di Leopold e Anna Maria, Wolfgang a parte, l'unica non morta durante l'infanzia era la sorella maggiore Maria Anna (1751–1829) detta Nannerl o Nannette.







Genio precoce (1756-1769)
 La famiglia Mozart.
opere
Il bambino dimostrò un talento per la musica tanto precoce quanto straordinario, un vero e proprio bambino prodigio: a tre anni batteva i tasti del clavicembalo, a quattro suonava brevi pezzi, a cinque componeva]. Esistono vari aneddoti riguardanti la sua memoria prodigiosa, la composizione di un concerto all'età di cinque anni, la sua gentilezza e sensibilità, la sua paura per il suono della tromba. Inoltre nacque con la capacità nota come "orecchio assoluto".
Quando non aveva neppure sei anni, il padre portò lui e la sorella, pure assai dotata, a Monaco, affinché suonassero per la corte del Principe eletto re bavarese Massimiliano III; alcuni mesi dopo, andarono a Vienna, dove furono presentati alla corte imperiale e in varie case nobiliari.
"Il miracolo che Dio ha fatto nascere a Salisburgo" era la definizione che Leopold dava di suo figlio e pertanto egli si sentiva in dovere di far conoscere il "miracolo" a tutto il mondo (e magari di trarne qualche profitto).
Verso la metà del 1763 egli ottenne il permesso di assentarsi dal suo posto di vice Kapellmeister presso la corte del principe vescovo di Salisburgo.
Tutta la famiglia intraprese così un lungo viaggio nel continente, che durò più di tre anni.
Toccarono quelli che erano i principali centri musicali dell'Europa occidentaleMonacoAugustaStoccardaMannheimMagonzaFrancoforteBruxelles e Parigi (dove soggiornarono il primo inverno), poi Londra (dove rimasero per ben quindici mesi), quindi di ritorno attraverso L'AjaAmsterdamParigiLione, la Svizzera e infine arrivando a Salisburgo nel novembre 1766.
Il piccolo Mozart in una tournée aVerona.




Mozart suonò nella maggior parte di queste città, da solo o con la sorella, ora presso una corte, ora in pubblico, ora in una chiesa. Le lettere che Leopold scrisse ad amici di Salisburgo raccontano l'universale ammirazione riscossa dai prodigi di suo figlio.
Parigi incontrarono molti compositori tedeschi e qui furono pubblicate le prime composizioni di Mozart (sonate per clavicembalo e violino, dedicate a una principessa reale; cfr. KV 6-9).

Londra conobbero, tra gli altri, Johann Christian Bach, il figlio più giovane di Johann Sebastian e una delle figure di primo piano della vita musicale londinese: sotto la sua influenza, Mozart compose le sue prime sinfonie (n. 1n. 4 e K 19a). Seguì un'altra sinfonia durante il soggiorno a L'Aja, nel viaggio di ritorno (Sinfonia n. 5).
Dopo poco più di nove mesi trascorsi a Salisburgo, i Mozart partirono per Vienna nel settembre 1767, dove restarono per quindici mesi, escluso un intervallo di dieci settimane trascorse a Brno (Brünn) e Olomuc (Olmütz) durante un'epidemia di vaiolo. Durante questo periodo Mozart compose un dramma in latino,Apollo et Hyacinthus (rappresentato in seguito per la prima volta all'Università di Salisburgo) e un Singspiel tedesco in un atto, Bastien und Bastienne (K 50), che fu rappresentato privatamente. Maggiori speranze furono riposte nella prospettiva di vedere rappresentata nel teatro di corte un'opera buffa italiana,La finta semplice (K 51), che tuttavia vennero deluse, con grande indignazione di Leopold.

La finta semplice

moonlight
Una grande messa solenne (probabilmente la Messa solenne in Do minore "Weisenhausmesse", K 139) fu invece eseguita alla presenza della corte imperiale in occasione della consacrazione della chiesa dell'Orfanotrofio. La finta semplice venne rappresentata l'anno seguente, 1769, nel palazzo dell'arcivescovo a Salisburgo. In ottobre Mozart fu nominato Konzertmeister onorario presso la corte salisburghese.
Appena tredicenne, Mozart aveva acquisito una notevole familiarità con il linguaggio musicale del suo tempo. Le prime sonate di Parigi e Londra, i cui autografi includono l'ausilio della mano di Leopold, mostrano un piacere ancora infantile nel modellare le note e la tessitura musicale. Le sinfonie di Londra e de L'Aja attestano la rapida e originale acquisizione da parte di Mozart della musica che aveva incontrato. Analoghe dimostrazioni provengono dalle sinfonie composte a Vienna (come la Sinfonia n.6 e, specialmente, n. 8), caratterizzate da una tessitura più ricca e da uno sviluppo più approfondito. La sua prima opera italiana, poi, mostra un veloce apprendimento delle tecniche dello stile buffo.
























Leopold fece in modo di sfruttare al massimo le doti precoci dei due suoi figli; fece loro suonare alla presenza dell'imperatrice Maria Teresa suscitando lo stupore dei presenti. L'anno seguente, nel 1763, iniziò per i piccoli Mozart una tournèe attraverso Monaco, Mannheim, Francoforte, Bruxelles e molte altre città importanti tra cui Parigi, fino ad arrivare a Londra l'anno seguente. Durante questo periodo Mozart imparò a suonare anche il violino e l'organo, mentre al clavicembalo destava ammirazione come esecutore di composizioni in stile elegante. Durante questo viaggio Mozart ebbe la possibilità di inserirsi nei migliori ambienti culturali e musicali, in special modo a Parigi conobbe M. Grimm, d'Alambert, Diderot, J. Schobert e a Londra J. Ch. Bach e C. F. Abel. Queste esperienze arricchirono Mozart che potè apprendere nuove tecniche compositive. Nel 1767 i Mozart tornarono a Salisburgo e da questo momento il piccolo Amadeus cominciò a comporre ininterrottamente sino alla morte.

 Mozart già all'età di undici anni intraprese moltissimi viaggi a Vienna dove era conteso dalla nobiltà e il suo genio già suscitava invidie negli ambienti musicali. Intanto nel 1769 Mozart accompagnato dal padre si diresse in Italia e fece tappa nelle maggiori città suscitando sempre molta ammirazione. Un aneddoto avvenuto a Roma fece accrescere la sua fama di ragazzo prodigio. M. ascoltò nella cappella Sistina il miserere di Gregorio Allegri (la cui partitura era gelosamente custodita) e la riscrisse di sana pianta. Durante la permanenza in Italia ebbe lezioni da padre Martini a Bologna e conobbe molti musicisti tra cui Sammartini e Piccinni. Tornò a Salisburgo e intanto la sua attività compositiva non si fermava mai, arricchita dall'esperienza italiana e dalla conoscenza della tecnica del belcanto. Nel 1772 morì l'arcivescovo che proteggeva Mozart e gli successe H. Colloredo con cui il musicista si scontrò in varie occasioni sino a quando nel 1777 decise di dimettersi dalla corte dell'arcivescovo e lasciò Salisburgo. Per vivere impartiva lezioni e componeva mentre studiava i musicisti che ascoltava durante le sue tappe a Monaco e Mannheim. Nel 1778 morì la madre Anna Maria e affranto dal dolore tornò a Salisburgo, ma nel 1781 decise di abbandonare definitivamente quella città per vivere a Vienna. Qui nel 1782 sposò Costanza Weber ed ebbe l'incarico dall'imperatore di scrivere un opera. Mozart compose Il ratto dal serraglio, poi si dedicò alla composizione di altri generi abbandonando il teatro per alcuni anni, fino a quando stretta amicizia con Lorenzo Da Ponte (che divenne suo librettista) compose Le nozze di Figaro e in seguito il Don Giovanni destinati ad un successo delirante. Nonostante il prestigio e la genialità del maestro, egli si trovava in condizioni economiche precarie oltre che in condizioni di salute non buone sin dall'infanzia. Ad aggravare tutto ciò fu la sopravvenuta morte del padre nel 1787. Altre sventure portarono il maestro ad un deperimento fisico grave e a condizioni economiche disastrose; infatti M. rifiutò una buona offerta dell'imperatore F. Guglielmo II per restare fedele all'imperatore d'Austria che purtroppo morì e il suo successore Leopoldo II non mostrò alcun interesse per la musica. Tornato a Vienna M. compose Il flauto magico su testo di Schikaneder e cominciò il bellissimo Requiem che la tradizione narra commissionata da un uomo misterioso. Il Requiem rimasto incompiuto per la prematura ed improvvisa morte del maestro avvenuta nel 1791, venne terminato all'allievo Sussmayr. Mozart venne sepolto in una fossa comune e le cause della morte rimasero misteriose: la leggenda narra che fu avvelenato da Salieri. Il catalogo mozartiano compilato nel 1862 da Ludwig Koghel (la cui iniziale K si trova davanti al numero d'opera) consta di 626 numeri d'opera, e spazia su tutti i generi musicali: dalla musica da camera alla sinfonia, al concerto per strumento solista, dalla musica sacra all'opera.

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