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domenica 9 febbraio 2014

POST N1 Adalberto Baglivo
                                   
Mozart il Bambino prodigio 


Wolfgang Amadeus Mozart nacque a Salisburgo (FILE PDF), capitale dell'Arcidiocesi di Salisburgo, all'epoca territorio sovrano appartenente al Sacro Romano Impero nel Circolo Bavarese (attualmente austriaco). Il padre Leopold, compositore ed insegnante di musica, ricopriva l'incarico di vice-kapellmeister.

Dei numerosi figli di Leopold ed Anna Maria, Wolfgang a parte, l'unica non morta nell'infanzia era la sorella
maggiore Maria Anna (1751 – 1829), detta Nannerl o Nannette.

Il bambino dimostrò un talento per la musica tanto precoce quanto straordinario, un vero e proprio, straordinario bambino prodigio: a tre anni batteva i tasti del clavicembalo (FILE PDF), a quattro suonava brevi pezzi, a cinque componeva. Esistono vari aneddoti riguardanti la sua memoria prodigiosa, la composizione di un concerto all'età di cinque anni, la sua gentilezza e sensibilità, la sua paura per il suono della tromba. Inoltre sviluppò fin da bambino l'orecchio assoluto.

Quando non aveva neppure sei anni, il padre portò lui e la sorella, pure assai brava, a Monaco, affinché suonassero per la corte dell'Elettore Bavarese; alcuni mesi dopo essi andarono a Vienna, dove furono presentati alla corte imperiale e in varie case nobiliari.

"Il miracolo che Dio ha fatto nascere a Salisburgo" era la definizione che Leopold dava di suo figlio e pertanto egli si sentiva in dovere di far conoscere il miracolo a tutto il mondo (e magari di trarne qualche profitto).


Piano Concerto No.20 in D minor


Appena tredicenne, Mozart aveva acquisito una notevole familiarità con il linguaggio musicale del suo tempo. Le prime sonate di Parigi e Londra, i cui autografi includono l'ausilio della mano di Leopold, mostrano un piacere ancora infantile nel modellare le note e la tessitura musicale. Ma le sinfonie di Londra e de L'Aja attestano la rapida e originale acquisizione da parte di Mozart della musica che aveva incontrato. Analoghe dimostrazioni provengono dalle sinfonie composte a Vienna (FILE PDF) (come KV 43 e, specialmente, KV 48), caratterizzate da una tessitura più ricca e da uno sviluppo più approfondito. La sua prima opera italiana, poi, mostra un veloce apprendimento delle tecniche dello stile buffo.

                                                            Mozat - Sinfonia KV48



Dal 1769 al 1773 Wolfgang viaggiò con il padre per l'Italia, in varie riprese, soggiornando a Torino, Milano, Verona, Venezia, Bologna, Roma e Napoli.


Symphony No.41 in C major



I soggiorni milanesi diventeranno una importante esperienza formativa: Mozart (talvolta chiamato "Volgango Amadeo") rimarrà a Milano complessivamente per quasi un anno della sua breve vita. Incontrò musicisti (Johann Adolph Hasse, Niccolò Piccinni, Giovanni Battista Sammartini, Johann Christian Bach e forse anche Giovanni Paisiello), cantanti (Caterina Gabrielli) e scrittori (Giuseppe Parini, che scrisse per lui alcuni libretti).

Hasse rimase molto colpito dalle capacità del ragazzo, tanto che disse:
« Questo ragazzo ci farà dimenticare tutti. »

Lasciò Milano il 15 marzo 1770, per tornarci più volte. Arrivato a Lodi, sulla strada per Parma, scrisse le prime tre parti, Adagio, Allegretto e Minuetto, del quartetto KV80 (FILE PDF), completato con il Rondò che scriverà più tardi, forse a Vienna (1773) o a Salisburgo (1774). Tornerà a Milano per rappresentare le sue opere liriche. L'ultima a debuttare in un teatro italiano fu il Lucio Silla, nel 1772.
Mozart - Quartetto KV80
                                                     

Un altro importante soggiorno fu quello di Bologna (in due riprese, da marzo ad ottobre 1770). Ospite del conte Gian Luca Pallavicini, ebbe l'opportunità di incontrare musicisti e studiosi (dal celebre castrato Farinelli ai compositori Vincenzo Manfredini e Josef Mysliveček, fino allo storico della musica inglese Charles Burney e padre Giovanni Battista Martini). A Parma ebbe l'occasione di assistere ad un concerto privato della celebre soprano Lucrezia Agujari, detta La Bastardella.

Amadeus prese lezioni di contrappunto da padre Martini e sostenne l'esame per l'aggregazione all'Accademia Filarmonica di Bologna (allora titolo ambitissimo dai musicisti europei). Il difficile e rigido esame dell'ancora giovane Mozart non fu particolarmente brillante, ed esistono prove del fatto che lo stesso Martini lo abbia aiutato in sede d'esame per favorirne la promozione. A riprova del travagliato esito, infatti, del cosiddetto compito di Mozart esistono oggi ben tre copie, le prime due esposte al Museo internazionale e biblioteca della musica e quella "definitiva" all'Accademia Filarmonica di Bologna. A Roma Mozart dà una straordinaria prova del suo genio: ascolta nella Cappella Sistina (FILE PDF) il Miserere di Gregorio Allegri e riesce nell'impresa di trascriverlo interamente a memoria dopo solo due ascolti. Si tratta di una composizione a nove voci, apprezzata a tal punto da essere proprietà esclusiva della Cappella pontificia, tanto da essere


intimata la scomunica a chi se ne fosse impossessato al di fuori delle mura vaticane. L'impresa ha i caratteri dello sbalorditivo, se si pensa all'età del giovanissimo compositore e alla incredibile capacità mnemonica nel ricordare un brano che riassume nel proprio finale ben nove parti vocali.
Dopo tale impresa i salisburghesi si recarono a Napoli, dove soggiornarono per sei settimane e dove la proverbiale scaramanzia partenopea additava all'anello che portava il compositore al dito la genesi delle sue incredibili capacità musicali, tanto da costringerlo a toglierselo.
Ma a parte la scaramanzia, Napoli nel 1770 era la Capitale della Musica oltre che quella di un Regno, e i Mozart ebbero modo di sondare il terreno della produzione musicale napoletana. Amadeus era attratto dagli innovatori della musica a Napoli: Traetta, Cafaro, Francesco De Majo e principalmente Paisiello. Da Paisiello - secondo Abert - il giovane Mozart doveva apprendere diversi aspetti "[...] sia per i nuovi mezzi espressivi sia per l'uso drammatico-psicologico degli strumenti.). Mozart a Napoli viene ad imparare, tuttavia la città lo ignora, nonostante i positivi riscontri ottenuti dai Mozart durante il soggiorno a Bologna e a Roma. Ferdinando IV di Borbone, all'epoca diciottenne, non lo riceve a corte se non in una visita di cortesia presso la Reggia di Portici. Per Mozart non arriva nessuna scrittura nei Teatri napoletani, nessun concerto alla corte della Capitale della Musica. La qualità e la quantità della musica prodotta a Napoli induce il padre Leopold in una lettera al figlio del 23 febbraio del 1778 ad affermare: "Adesso la questione è solo: dove posso avere più speranza di emergere? forse in Italia, dove solo a Napoli ci sono sicuramente 300 Maestri […] o a Parigi, dove circa due o tre persone scrivono per il teatro e gli altri compositori si possono contare sulle punte delle dita?"




Symphony No.40 Andante





Il viaggio di ritorno verso la casa natia iniziò con una nuova sosta a Roma, dove Papa Clemente XIV gli conferì lo Speron d'oro. Indi ripartirono passando per Bologna, dove come detto sopra, Mozart sostenne l'esame all'Accademia, e giunsero poi a Milano dove Wolfgang sperò di rimanere come compositore di corte, ma le sue aspettative furono frustrate da Maria Teresa d'Austria . A marzo del 1771 i Mozart tornarono a Salisburgo dove vi rimarranno fino ad agosto, quando ripartiranno per un secondo viaggio in Italia, di quattro mesi.
A Milano in ottobre viene rappresentata l'opera Ascanio in Alba su libretto di Giuseppe Parini per celebrare le nozze dell'Arciduca Ferdinando d'Asburgo-Este d'Austria con la Principessa Maria Beatrice Ricciarda d'Este di Modena.
Nel dicembre dello stesso anno Wolfgang con suo padre torna nella città natale.
Il terzo e ultimo viaggio in Italia durò dall'ottobre del 1772 fino al marzo del 1773, periodo in cui di rilievo è la composizione e la rappresentazione dell'opera Lucio Silla a Milano. Dopo un iniziale insuccesso, questa opera seria divenne ancora più rappresentata e apprezzata della precedente e applaudita Mitridate, re di Ponto, su libretto di Cigna-Santi basato sull'omonima opera francese di Racine tradotta dal Parini, e diretta dallo stesso Mozart per la stessa città nel 1770.



Mozart Cantata KV 741 


 Oggi sarebbe chiamato sfruttamento. Le associazioni per la protezione dei bambini sarebbero sul piede di guerra e l'opinione pubblica esprimerebbe un generale sentimento di riprovazione. Ma nella Salisburgo del diciottesimo secolo Leopold Mozart riteneva che fosse dovuto a Dio il far conoscere al mondo la piccola meraviglia che Egli gli aveva donato. Così quando Wolfgang, che aveva dimostrato una straordinaria familiarità con il pianoforte, ebbe raggiunto l'età di sei anni, Leopold portò l'intera famiglia a fare un viaggio di quattro mesi a Vienna e dintorni, facendo visita ad ogni palazzo nobiliare che incontrava. Wolfgang diede il suo primo concerto pubblico alla "Locanda della Trinità", a Linz, il 1° ottobre 1762. In seguito, al palazzo di Schönbrunn, stupì l'imperatrice e i suoi regali ospiti con affascinanti giochi alla tastiera: suonò con i tasti coperti da un panno, con le mani dietro la schiena, e così via. Quando gli applausi risuonavano al suo orecchio, Leopold già immaginava il futuro: un grande viaggio europeo per mostrare il talento dei suoi bambini ad un mondo pronto a pagare per vederlo. Un invito a visitare Versailles fu l'inizio di una nuova avventura.
     Ma la salute del piccolo Wolfgang la rimandò: prima la scarlattina a Schönbrunn e poi i reumatismi a Salisburgo. Finalmente, il 9 giugno 1763 la famiglia Mozart cominciò un viaggio che per la sua lunghezza e complessità, considerate le difficoltà di quel tempo, era estremamente ambizioso. Dopo aver passato Monaco di Baviera, Augusta, Ulm e Ludwigsburg, i Mozart giusero a Schwetzingen dove trovarono la celebre orchestra di Mannheim: il piccolo Wolfgang ascoltò a bocca e orecchie aperte le brillanti esecuzioni di quella che era la migliore orchestra d'Europa. Un giorno avrebbe scritto musica di quel genere. All'età di cinque anni, egli aveva cominciato a comporre piccoli pezzi per clavicembalo e grazie all'esperienza di Leopold stava imparando velocemente l'arte della composizione. Passando per Heidelberg, Mannheim e Worms, la famiglia Mozart arrivò a Magonza, dove diede concerti per sei settimane.
     E poi ancora in viaggio, per Aachen fino a Parigi. Ad Aachen i Mozart incontrarono Amalia di Prussia, sorella di Federico il Grande: ella li invitò cortesemente a Berlino, ma Leopold respinse questa idea: "La principessa ha molto fascino, ma poco denaro", disse. Durante le cinque settimane trascorse a Bruxelles, Wolfgang conobbe lo stile musicale corrente nei Paesi Bassi, facendo tesoro di ogni esperienza per il futuro. Il 18 novembre 1763, i Mozart arrivarono finalmente a Parigi, ma dovette trascorrere quasi un mese prima che potessero essere ammessi alla splendida corte di Versailles. Il tempo, comunque, non andò sprecato: per celebrare l'ottavo compleanno di suo figlio, Leopold pagò la prima pubblicazione di alcuni lavori di Wolfgang, le sonate KV 6 - KV 9, alle quali egli aveva senza dubbio posto mano. Pubblicamente, però, Leopold non sottolineò il compleanno, visto che alcuni mesi più tardi, a Londra, descrisse ancora il figlio come "di sette anni d'età".
 Mozart-sonata KV 6 Allegro
     Mozart sonata KV 6 Allegetto

I Mozart trascorsero ben sedici mesi nella capitale inglese. Là incontrarono il figlio più giovane di Bach, Johann Christian, e il suo amico Abel: la loro musica ebbe un'influenza decisiva su Wolfgang, che cominciò a scrivere, nel villaggio di Chelsea sotto l'occhio attento di Leopold, la sua prima sinfonia, un lavoro che dimostra chiaramente il debito di Wolfgang nei confronti di questi compositori.
     Londra aveva tributato un grande successo ai Mozart, ma venne il momento di partire. Nella città olandese de L'Aja, Wolfgang e la sorella furono colpiti dal tifo. Pur essendo gravemente malato, il piccolo Mozart si dedicò a comporre sonate e sinfonie, mentre suo padre ricoprì il ruolo di copista. La famiglia tornò poi a Parigi, dove venne osservato che Wolfgang non sembrava affatto invecchiato rispetto a due anni prima. Il viaggio verso casa portò i Mozart a Digione, Lione, Ginevra, Losanna, Berna, Zurigo, Winterthur, Schaffhausen: finalmente il viaggio si concluse con l'arrivo a Salisburgo, il 29 novembre 1766. La mente di Mozart aveva guadagnato moltissimo, ma il corpo ne era stato irreparabilmente indebolito. Nonostante le gravi malattie, egli era stato spinto attraverso mezza Europa da un padre che mirava ad aumentare il profitto.


Piano Sonata No.16 Rondo


     Per dieci mesi i Mozart godettero della tranquillità di Salisburgo; Wolfgang continuò comunque a comporre moltissimo: due lavori teatrali, quattro concerti per pianoforte e svariate opere sacre. Poi Leopold condusse i due figli a Vienna... nel bel mezzo di un'epidemia di vaiolo. Entrambi i bambini caddero ammalati, ma sopravvissero e riuscirono a mostrare il loro talento nella capitale austriaca per circa un anno. Quando fecero ritorno a Salisburgo li aspettava un duro colpo: il salario di Leopold era stato sospeso! L'arcivescovo - è comprensibile - riteneva irragionevole continuare a pagare un servitore sempre assente.


Clarinet Concerto in A major, K.622


     Per Leopold, la risposta a questa difficoltà stava nella realizzazione di un altro viaggio, ma senza la moglie e la figlia: soltanto Wolfgang era l'attrazione della folla. Leopold e Wolfgang partirono così per l'Italia: il 5 gennaio 1770 giunsero a Verona, poi a Mantova, Milano, Parma, Modena, Bologna, Firenze, Siena e finalmente Roma. Fu qui che Wolfgang sentì il Miserere dell'Allegri, un'opera che era di proprietà della Chiesa e non poteva essere divulgata. Egli l'ascoltò e lo trascrisse a memoria senza commettere neppure un errore. Il viaggio riprese in direzione sud, fino a Napoli, poi iniziò il ritorno, attraverso un'altra dozzina di città: l'arrivo a Salisburgo avvenne il 28 marzo 1771. IL viaggio era stato un successo: erano state fatte conoscenze importanti e inoltre il papa aveva designato Wolfgang cavaliere dell'Ordine dello Speron d'Oro. Ma ora il giovane Mozart aveva quindici anni: era tempo di trovare un lavoro stabile.
     Leopold e Wolfgang tornarono nuovamente a Milano, in agosto, ma la promessa di un'occupazione sicura in questa città si risolse in nulla di fatto, malgrado un'ulteriore visita l'anno successivo.
     Wolfgang riscosse un'enorme impressione ovunque andò e le opere scritte per il pubblico italiano conseguirono un grande successo. Ciononostante, dopo undici anni di viaggi, egli fu costretto a tornare a Salisburgo, dove lo attendeva la magra esistenza di servitore musicale dell'arcivescovo.

                                                                                             Mozart bambino
                                                         
                                                                                            


                                                                              Mozart (Barbara Kraft, 1819)
                                                                    


Hanno detto di W. A. Mozart


Probabilmente quando gli angeli nel loro consesso glorificano Dio suonano Bach. Ma sono certo che nella loro intimità suonano Mozart.
(Karl Barth)

In ogni epoca i tedeschi sono sempre stati i più grandi armonisti e gli italiani i più grandi melodisti. Ma da quando il Nord ha prodotto un Mozart, noi del Sud siamo stati battuti sul nostro stesso terreno perchè egli si innalza al di sopra delle nazioni unendo in sé l'incanto della melodia italiana e tutta la profondità dell'armonia tedesca. Egli è il solo musicista che possieda nel medesimo grado sapienza e genio.
(Gioacchino Rossini)

Mozart è in assoluto il compositore più grande. Beethoven "creava" la sua musica, ma la musica di Mozart è di tale purezza e bellezza che sembra semplicemente "trovata", esistita da sempre come parte dell'intima armonia dell'universo, in attesa di essere portata alla luce.
(Albert Einstein)

Ogni brano del "Figaro" mi sorprende: il fatto è che non riesco a capire come si possa creare qualcosa di così perfetto. Neppure Beethoven ci è mai riuscito.
(Johannes Brahms)

Come si può dire che Mozart ha composto il "Don Giovanni"! Una composizione! Quasi fosse un pezzo di focaccia o un biscotto, composti di uova, farina e zucchero! Una creazione dello spirito, ecco cos'è! Il tutto come le singole parti sono animati da un solo spirito, da una sola vita.
(Goethe)

Potrei camminare per dieci leghe nel fango (la cosa che più detesto al mondo) per ascoltare una buona esecuzione del "Don Giovanni". Se qualcuno cita una frase in italiano tratta dal "Don Giovanni", ecco che all'istante dolci ricordi musicali mi tornano alla mente e si impadroniscono di me. Di sicuro nessuna opera scritta, nessuna opera letteraria mi procura una gioia così intensa.
(Stendhal)

Ma il "Don Giovanni" è diverso. Ci si trova dinanzi a una straordinaria creazione musicale. E' l'opera più completa che mai sia stata scritta. E' come stare davanti al "Giudizio Universale" di Michelangelo.
(Franco Zeffirelli)

Il "Flauto Magico" resta l'opera migliore di Mozart, perchè solo in essa egli dimostrò di essere un vero genio tedesco. "Don Giovanni" è ancora tagliato secondo lo stile italiano e inoltre non si dovrebbe mai svilire l'Arte, che è cosa sacra, mettendola a servizio di un soggetto così scandaloso!
(Ludwig van Beethoven)

Se volessimo giudicare con correttezza e goderci in pieno il "Flauto Magico", dovremmo metterci nelle mani di uno di quegli spiritisti che vanno così di moda e farci trasportare al Theater auf der Wieden, nell'anno in cui l'opera venne rappresentata per la prima volta. Quella versione del "Flauto Magico" superò in tal misura le aspettative che non si parlava più di un "individuo", ma della musica di un "genio" completo e sorprendentemente nuovo: questa è la ragione per cui l'opera si erge solitaria e non è possibile accreditarla a una qualsiasi epoca in particolare. L'eterno e il terreno si fondono, per ogni epoca e ogni popolo.
(Richard Wagner)

La morte di Mozart avvenuta prima che egli compisse 36 anni, è forse la più grande perdita mai subita dal mondo della musica.
(Edward Grieg)

Davanti a Mozart, tutta la mia ambizione si muta in disperazione.
(Charles-François Gounod)

La preferisco a qualsiasi altra musica. E' il numero uno!!
(Vladimir Horowitz)

Mozart è la felicità prima che questa sia giunta a compimento.
(Arthur Miller)

Certo un genio può cavarsela senza il gusto. Si pensi a Beethoven. Ma Mozart, che lo eguaglia in genialità, possiede inoltre il gusto più fine.
(Claude Debussy)

Mozart è il maestro della perfetta, incorrotta bellezza nella quale vibra, febbrile, anche un'enigmatica nota sinistra, l'elemento sulfureo, demoniaco. E' il fanciullo prodigio che ha attraversato le corti europee, ha sintetizzato ogni esperienza musicale precedente, conosce i segreti risvolti dell'animo umano, i vertici e gli abissi, mantiene, anche da adulto, uno straordinario candore infantile.
(Vittorio Sgarbi)

Tutti gli sforzi fatti per arrivare a esprimere il fondo delle cose divennero vani all'indomani dell'apparizione di Mozart.
(Goethe)

Riflettiamo su quello che sarebbe stato il destino della nostra musica se solo il maestro che "ebbe tanta scienza quanto genio e tanto genio quanta scienza" fosse rimasto fra noi.
(Gioacchino Rossini)

In occasione dell'inaugurazione del Teatro La Scala del 7 dicembre 2005 con l'opera "Idomeneo, re di Creta", il direttore d'orchestra Daniel Harding ha dichiarato al quotidiano "La Stampa": «Il realismo appartiene a Mozart; in "Idomeneo" c'è violenza, ci sono contrasti, un insieme di elementi che Mozart, molto più di altri musicista riesce a collegare e a rendere veri. Il pubblico dopo lo spettacolo non deve dormire tutta la notte».

Ma c'è anche qualche voce discordante...

Mozart era un pessimo compositore che è morto troppo tardi. Altro che troppo presto!
(Glenn Gould)

La musica di Mozart è perlopiù una barba.
(Maria Callas)

Se qualcuno mi dice che gli piace Mozart so già che è un pessimo musicista.
(Frederick Delius)

I brani di Mozart, Schubert, Chopin che lei (la Yesipova, grande pianista ed insegnante russa) insisteva a farmi suonare non sembravano adatti a me. Ero troppo occupato a ricercare un nuovo linguaggio armonico per capire come qualcuno potesse sprecare il suo tempo con Mozart.
(Sergej Prokofiev)


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